MOSTRA STORICO-FOTOGRAFICA-UNIFORMOLOGICA A LUCINICO

LE PIU’ BELLE FOTO DELLA MOSTRA “LUCINICO 1915-1917” ALLESTITA DALL’ASSOCIAZIONE ISONZO DAL 1° AL 9 NOVEMBRE 2006 SONO SUL SITO……

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PERCHE’ LUCINICO: LE RAGIONI DI UNA MOSTRA

“Ancora a parlare di guerra! Che noia, basta con queste brutte storie, siamo in pace …” già par di sentire i mormorii di alcuni visitatori. Anche noi vorremmo che fosse vero, purtroppo non è la realtà, e basta ascoltare un telegiornale per capire che, mentre la guerra è sempre più viva, la pace giace gravemente malata. La pace (che non è sinonimo di assenza di conflitti armati) è una creatura fragile per la natura stessa degli uomini e senza l’impegno fattivo e diuturno di ogni singolo essere umano, essa rischia di soccombere. Anche il recupero della memoria è un mezzo per operare concretamente al suo raggiungimento. Sapere chi siamo, da dove veniamo, conoscere la nostra storia familiare e la piccola storia locale, aiuta a ragionare, a pensare con la propria testa, a farsi continuamente delle domande, a non accettare per buone tutte le notizie tranquillizzanti e le mezze verità propalate dai media. La nostra è una terra di confine, passata di mano in mano nel corso dei secoli, la cui complessa storia è molto diversa da quella nazionale, dalla grande storia scritta sui libri di scuola che deve, per necessità, essere generica e seguire delle linee di massima di semplicità e di chiarezza, raccontando gli avvenimenti della parte più importante della nazione nel corso dei secoli, in conclusione omologando sulle posizioni di quest’ultima quelli della “periferia”.

Per questo la grande storia, la storia ufficiale, non è quasi mai equilibrata e corretta, spesso “sbianchettata” ad opera del vincitore di turno, con buona pace della verità. La vera storia quindi non è quella scritta sui libri di scuola o sulle relazioni ufficiali, perché la storia è la somma dei destini personali dei singoli, e ogni storia personale, anche la più scomoda, ha la sua dignità e diritto al rispetto e alla memoria. Attenendoci ai propositi enunciati nel primo articolo del nostro statuto sociale (“L’Associazione culturale apartitica e apolitica denominata “Isonzo – Gruppo di Ricerca Storica” […] è un’organizzazione senza fini di lucro avente per scopo lo studio e la ricerca storica sugli avvenimenti militari nell’Isontino nel corso degli ultimi due secoli e in relazione alle genti del territorio coinvolte nei conflitti, con particolare riguardo a quelle di confine, promovendo nel loro ricordo la cultura ed il valore irrinunciabile della Pace attraverso attività di carattere storico-culturale e la valorizzazione del patrimonio collezionistico di interesse storico esistente nella proprietà dei singoli soci”), presentiamo una storia per immagini e citazioni, della comunità di Lucinico nel corso della Grande Guerra, non tanto perché è stato senz’altro l’avvenimento più sconvolgente di tutta la sua millenaria esistenza (invasione degli Ungari a parte), quello che ha portato i maggiori disastri, coinvolgendo praticamente tutti i suoi abitanti – senza eccezioni – quanto per il fatto che in un ambito territoriale ristretto tra il paese e il campo di battaglia del Monte Calvario vi confluirono, come volontari di guerra, personaggi che hanno lasciato il segno nella letteratura e nell’arte italiana (Giulio Camber Barni, Enrico Elia, Renato Serra, Scipio Slataper, Vittorio Locchi, Paolo Caccia Dominioni, Giulio Aristide Sartorio). Di questi personaggi presentiamo accurati profili antologico-letterari con citazioni di brani, tratti dalle loro opere, riferiti a questi luoghi.

In questa mostra ricordiamo non solo il genio intellettuale, ma anche l’olocausta passione dei semplici, come quella dell’inimitabile garibaldino reduce di Bezzecca che, partito volontario a settant’anni, muore crivellato sui reticolati del Calvario esibendo al nemico, in un supremo atto di sfida, la sua antica camicia rossa. E ancora ricordiamo i due battaglioni Carabinieri andati all’assalto di quota 240 “usi obbedir tacendo” (con quel che segue) contro i reticolati e le mitragliatrici austriache senza sparare un solo colpo, perché l’ordine era di attaccare all’arma bianca. Un campionario di reperti, che il campo di battaglia ha restituito a novant’anni di distanza, custodito con scientifica cura dai nostri soci, è sottoposto all’attenzione e meditazione del visitatore: medagliette sacre, distintivi, oggetti di uso personale, parti minute di equipaggiamento, bottiglie e altre piccole cose della quotidianità in trincea dei fanti italiani e austro-ungarici. Le foto esposte sono riproduzioni, per la maggior parte di originali, in possesso dei nostri soci e per la quasi totalità inedite. La presentazione di tutto questo patrimonio culturale e l’impegno profuso nella ricerca, è il miglior servizio che potevamo rendere a Lucinico, alla sua gente, alla sua storia.

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