VISITA AL PALAZZO E PARCO CORONINI CRONBERG

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Proseguono le gite sociali e le iniziative culturali dell’Associazione Isonzo – Gruppo di ricerca storica.

L’uscita dell’11 febbraio ci ha portato a visitare i giardini e il palazzo della Fondazione Coronini Cronberg O.N.L.U.S., siti a Gorizia a ridosso dell’antico borgo di Piazzutta. La visita ha avuto inizio da uno dei due attuali ingressi al parco e alla villa,cioè dall’antico portale settecentesco posto al civico 14 di viale XX Settembre, appartenuto in passato alla sontuosa Villa Attems di Piedimonte, ormai scomparsa (l’altro ingresso si trova al n° 1 di via Coronini). Da qui abbiamo potuto visitare il parco “all’inglese”, di spiccato gusto romantico.

Realizzato a fine ottocento, in una Gorizia nota all’epoca in tutto l’impero austroungarico per il suo clima mite e temperato, è passato quasi indenne attraverso le vicende belliche della Grande Guerra e le successive occupazioni militari della seconda guerra mondiale.

L’ideazione del complesso del parco, che si estende per più di cinque ettari, è da attribuire (come spiegatoci dalla nostra guida) al Conte Alfredo Coronini, che verso il 1880 trasformò, facendo tesoro delle esperienze acquisite durante i suoi numerosi viaggi in Italia e all’estero, il piccolo giardino all’italiana posto all’epoca a fianco del palazzo, in un parco posto su più livelli, che concorrono anche attualmente a creare scorci romantici e pittoresche vedute non solo sullo stesso e sulla villa, ma anche sulla città e sul suo castello. Il parco, che si estende fino ai margini di una zona erbosa attraverso la quale un tempo scorreva il torrente Corno, è formato da varie essenze di sempreverdi e custodisce al suo interno sculture, terrazze e specchi d’acqua di notevole pregio. Fra tutte segnaliamo la statua di Giovanni Battista Coronini, eseguita nel XVIII secolo da Marco Chiereghini, che abbiamo potuto notare all’inizio della nostra visita guidata, trovandosi al termine del viale d’ingresso e adiacente al corpo principale dell’edificio. La guida ha inoltre richiamato la nostra attenzione sulla preziosità di alcuni elementi lapidei posizionati lungo i vialetti del parco. Infatti, circa a metà del viale d’entrata dal quale abbiamo iniziato la nostra visita, sistemato sul grande spiazzo erboso antistante la villa, si trova un Ecate Triformis, statua risalente al II secolo d.C. e proveniente dal castello di Moncorona, già dimora dei Conti Coronini fino al termine della seconda guerra mondiale.

Risalendo invece il viale sulla sinistra, su una collinetta artificiale nascosta dalla vegetazione, si erge imperante un tempietto in stile dorico progettato nel 1913 da Girolamo Luzzato. Ci è stato fatto notare, inoltre, come il parco fosse composto da varie specie arbustive ed arboree quali palme, tassi, cedri, pini marittimi, cipressi, lecci, lauri, bambù, nespoli del Giappone e una centenaria quercia da sughero, uno dei pochissimi esemplari ancora esistenti a Gorizia. Al termine della nostra visita al parco abbiamo successivamente visitato la splendida dimora. La villa edificata nel 1594, si compone di un edificio di oltre trenta sale e della cappella gentilizia del XVII secolo che custodisce le spoglie mortali dei Conti Coronini e dei Conti Strassoldo.

Appartenuta per secoli ai Conti Strassoldo e acquistata da Michele Coronini nel 1820, la villa ospita attualmente la sede della Fondazione omonima che, con volere testamentario dell’ultimo proprietario, il Conte Guglielmo (1905-1990), affidò a questa istituzione il compito di conservare e valorizzare l’ingente patrimonio storico e artistico della sua famiglia.

Visitando le innumerevoli sale (i lavori di ristrutturazione e restauro architettonico sono terminati nel 2006), ci si rende conto della spettacolarità e del valore del patrimonio storico-artistico tramandatoci e dotato, tra l’altro, di oltre 15.000 volumi di notevole importanza che hanno riservato ultimamente anche fenomenali scoperte. Percorrendo le varie sale siamo stati rapiti come d’incanto dall’atmosfera che le circonda, con gli arredi cinque- e seicenteschi del piano terra e dai salotti settecenteschi dei piani nobili che ospitarono, tra gli altri, anche l’ultimo Re di Francia in esilio a Gorizia, Carlo X di Borbone, che al termine di una breve permanenza vi morì di colera nel 1836. Le sue spoglie mortali furono inumate nel Convento della Castagnavizza (oggi in Slovenia) dove ancor oggi riposa. Tra le pregevoli opere d’arte che abbiamo avuto modo di ammirare all’interno della dimora vi sono tele di Tiziano, Lavinia Fontana, Bernardo Strozzi e Rubens. E inoltre dipinti di Alessandro Magnasco, Giambattista Langetti, Giuseppe Tominz, Liberale da Verona ed altri ancora. Alcune delle sculture custodite sono opera di Bertel Thorvaldsen, Giuseppe Seracchi e Franz Xaver Messerschmidt.

La nostra visita ha avuto quindi termine davanti al severo ingresso alla villa, ingentilito da quattro colonne di diorite del II secolo d.C. che sostengono l’ampio terrazzo posto all’ingresso della stessa. Con questa escursione, che ha incentrato l’attenzione su temi diversi da quelli trattati abitualmente dall’associazione, abbiamo voluto far riscoprire alcuni importanti aspetti storico-culturali ed artistici della nostra città, che a nostro avviso, andrebbero perfettamente integrati in una visione complessiva di percorso turistico a trecentosessanta gradi con altri itinerari culturali ancora da riscoprire, come i percorsi turistici della Grande Guerra, ricchi e numerosi nei dintorni di Gorizia (magari con un connubio enogastronomico) e che la nostra associazione cerca di valorizzare e far riemergere dall’oblio.

Concludendo, ringraziamo soci e simpatizzanti che hanno partecipato entusiasti a questa visita, ma soprattutto un grazie va alla Fondazione Coronini Cronberg, che ha restituito e reso fruibile (con accurati restauri) alla cittadinanza un meraviglioso parco e un patrimonio di inestimabile valore storico ed artistico rappresentato dalla villa e da ciò che è conservato al suo interno.

Arrivederci alla prossima gita.

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(In apertura) due cartoline d’epoca con viste del parco di Villa Coronini come appariva negli anni antecedenti la Grande Guerra. Nella prima si vede la prospettiva dell’attuale viale XX Settembre e il viale d’accesso al palazzo, ancora privo del monumentale portale settecentesco che sarà collocato nel dopoguerra, proveniente dalle rovine della Villa Attems di Piedimonte. Nell’altra cartolina si può apprezzare la lussureggiante vegetazione della parte bassa del parco, ripresa dal terrapieno dell’allora via del Ponte Nuovo, attualmente sede stradale del viale XX Settembre. Sullo sfondo il borgo di Piazzutta.

(Da collezioni dei soci di “Isonzo”).

Seguono poi immagini attuali.