8 AGOSTO, una data da ricordare

Pare che a Gorizia sbiadisca il ricordo dell’otto agosto 1916…

Aurelio Baruzzi partecipò con entusiasmo alle celebrazioni per la conquista della città isontina, avvenuta nel 1916 da parte delle truppe italiane durante la VI battaglia dell’Isonzo. Con la dipartita di Baruzzi la tradizione continuò, presenziarono la moglie dell’eroe e via via migliaia, centinaia e decine di reduci cui il passare degli anni riduceva, inesorabile, le fila. La nostra associazione vuole, con queste immagini, tramandare il ricordo di coloro che per dovere o ideale, senza distinzione di bandiera, a Gorizia immolarono la propria vita. Il Comune di Lugo (Ravenna) ci accompagna e collabora con noi in questo piccolo viaggio regalandoci dei ricordi. Dal Comune di Lugo provenirono tantissimi soldati che in queste terre combatterono. Con il Comune di Lugo, “Isonzo-Gruppo di Ricerca Storica” lavorerà in futuro per raccontare e fare rivivere ancora la Storia.

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Due cartoline celebrative della “Presa di Gorizia”

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Piccola, sbiadita ma inedita immagine della “Presa”. La didascalia sulla sinistra indica: Gorizia, 10 agosto 1916.

 

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Aurelio Baruzzi (il primo a destra)

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Al termine del grande conflitto, l’undicesimo Corpo d’Armata italiano pose questo ricordo in segno di ringraziamento. Si tratta della Madonnina che tuttora, a Gorizia, definisce questa località. In dettaglio le iscrizioni poste sul basamento in mattoni. Sullo sfondo dell’immagine si riconosce il monte Calvario.

 

IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI LUGO

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Lapide posta nel municipio di Lugo a ricordo dei caduti lughesi nella Grande Guerra.

I nomi che potrete vedere (cliccando il successivo allegato) ci porteranno con il pensiero al luogo ove queste persone persero la vita o rimasero ferite, molte sono le località e i reggimenti a noi familiari. Tanti di loro,dei quali leggeremo, li ricorderemo al Sacrario di Oslavia ove essi riposano. Ricordiamoci noi appassionati di storia, collezionisti, studiosi o semplici visitatori che il nostro interesse , la nostra passione, il nostro lavoro o il semplice passare è posato su questi e altri milioni di nomi.

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Ricci Curbastro, lughese caduto sul Podgora:

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Tratto da “In memoria del SottoTenente Gian Gualberto nobile Ricci Curbastro 1894-1915” – Galeati – Imola, 1924.

 

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Il sacrario di Oslavia, custodisce nella “Notte Eterna” 60.000 caduti, italiani e austro-ungarici.

 

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