Tutti al mare!

 

Negli anni della Belle Époque trascorrere una vacanza estiva in una località balneare del litorale austriaco era un lusso riservato ai ceti abbienti. Il turismo era alle sue prime esperienze ed ancora elitario; le masse popolari, confinate nel paesaggio di residenza, ricercavano il refrigerio fai-da-te in prossimità della loro dimora, nei numerosi piccoli e grandi fiumi dell’interno, non ancora inquinati, sulle sponde dei laghi o sulle spiagge non attrezzate. Neppure la condizione militare era un ostacolo all’insopprimibile bisogno di rinfrescarsi, e nelle ore libere dal servizio, i militari che avevano la fortuna di essere accasermati in località costiere, non si trattenevano certo dalle sospirate abluzioni. Le quattro foto che presentiamo, potranno forse farci sorridere, ma il mondo di ieri era proprio così.

Siamo a Grado in una delle ultime estati di pace. La foto eseguita sulla terrazza a mare a cura dello studio fotografico “Erstes Strand-Atelier und Kunstanstalt Hugo Vessely” di Grado immortala una bella inquadratura dal sapore del buon tempo antico, in cui alcuni villeggianti della bella società posano attorno alla “Militärkapelle” dell’Imperial e Regio Reggimento di Fanteria N° 97, venuta da Trieste per allietare con la musica il soggiorno dei turisti. Sulla lavagnetta posta sopra il gruppo dei flautisti, è scritto che il brano in esecuzione è tratto dall’opera di Ciajkowski “Eugenio Onjeghin”.

Da un estremità all’altra della lunghissima costa asburgica negli anni dell’anteguerra. Militari della guarnigione delle Bocche di Cattaro posano tra il serio e il faceto, ma impettiti nelle loro uniformi, o di …parti minimali di esse.

La guerra è già in corso da un pezzo e anche nell’esercito di Francesco Giuseppe siamo arrivati allo sbracamento totale. Un buon (e fortunato) papà della territoriale scrive a casa “al mio ometto in ricordo della Guerra Mondiale alle Bocche di Cattaro.” Ah, se tutte le guerre mondiali fossero state così…

Non solo la stagione estiva in patria, ma anche il caldo tropicale nel vicino oriente invogliava la truppa ad un tuffo rinfrescante. Gli artiglieri della spedizione austro-ungarica inviata in soccorso dell’alleato turco contro gli inglesi, si ritrovano a sguazzare come bambini felici nelle acque della Palestina, osservati da un loro superiore, con tanto di casco in sughero.

Sergio Chersovani
(Foto della collezione dell’autore)